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Tomar la citta’ templaria. Storia di un turismo rinnovato

di Anna Luana Tallarita 30 aprile 2017

L’aspettativa concreta di ricevere oltre il doppio dell’abituale numero di turisti, si parla di piu’ di seimila presenze l’anno di persone che vengono a visitare il Portogallo, apre nuovi scenari. Sia in termini di proposte che di laboratori turistici. Idee nuove aprono nuovi fronti di sperimentazioni e proposte che possano sorprendere il visitatore.



Nella creazione di una nuova offerta che pensi e percepisca in maniera rinnovata all’accoglienza e all’ospitalita’, in tutto il paese. In particolare Tomar perla nel centro del paese e meta turistica ben conosciuta per la sua bellezza naturale e la sua storia. Ben conosciuta anche dagli italiani che rappresentano, in percentuale un numero di visitatori, il terzo posto nella escalation dei cittadini europei che più visitano Tomar.
Questo dato mostra diverse motivazioni. Dalla vicinanza a Fatima, alla visita stessa della storia della citta’ templaria, anche tappa del Cammino di Santiago. E poi anche per l’abitudine italiana di dislocarsi in macchina.
Tomar ha molto da offrire al turista o meglio a colui che viaggia e vuole condividere, fare esperienze che lo possano sorprendere a contatto con altre realtà.
Il 28 aprile sono stata invitata a partecipare a un incontro incentrato su tali tematiche. Con una formula che prevede l’intervento di solo cinque minuti da parte di un esperto del tema invitato a prendere la parola e aprire il dibattito.
Siamo stati ospiti del ristorante In Portugal di Jose’ Gonçalves. Uno spazio concepito e gestito col massimo della cura in tutti i particolari. Si delinea la volonta’ di una proposta raffinata, differente dagli altri ristoranti tomarensi.
L’ambiente e’ chiaro che influenzi sempre la qualita’ dell’evento al cui interno andrà a svolgersi. Il nostro dibattito sul turismo tra calici di vino bianco e rosso e eleganti petiscos e antipasto serviti su piatti neri in pietra, hanno favorito una piacevole e costruttiva conversazione. La presenza di esperti della tematica turistica ha esaltato le premesse del dibattito. Quali il professor dell’IPT Luis Mota,importante figura di docente intellettuale e direttore di museo, esperto in gestione del territorio e delle risorse culturali e turistiche, direttore per anni del preposto corso all’IPT con il quale ho l’onore personale di collaborare, del responsabile del laboratorio sul turismo Joćo Coelho dell’IPT di altri docenti del Politécnico tra cui l’attuale coordinatrice del corso Eunice Lopes e il prof.Vitor Pais il quale e’ stato l’inviato della serata a prender la parola per i 5 minuti.
Le proposte che sono venute fuori a partire da quanto detto dal prof.Pais figura si spicco a Tomar in quanto anche direttore di uno storico hotel a Tomar L’Hotel dos Templarios una referenza nel settore alberghiero, sono state interessanti e numerose.
Quello che ci si aspetta e che le idee emerse trovino un fertile terreno in cui sorga una nuova primavera per Tomar se non con l’attuale amministrazione comunale, perlomeno con la futura amministrazione che a breve sara’ votata nelle prossime elezioni. Tra i quali, una fervida rappresentanza di una compagine che si portera’ alle nuove elezioni, e’ stata presente e attiva al dibattito anche con i concetti interessanti emersi dall’intervento di Beatriz Shultz.
Il mio personale contributo, e’ stato quello di tornare a pensare al contenuto in se’ della parola turista. Che sia sostituita dal concetto di persona da accogliere, conoscere a cui far vedere l’oggi e raccontare la propria storia di ieri. L’altro che sono io stesso. In viaggio per conoscere nuove realta’ culturali. Oggi parlare di turista e’ obsoleto. Siamo persone in viaggio animate dal desiderio di condivisione e conoscenza. Una provocazione antropologica reale che ha trovato ottimo terreno nel dibattito. Che si e’ poi sviluppato su come ampliare l’offerta. Le modalità di accoglienza. Discutendo su cosa sia stato fatto e su cosa e’ come ancora ci sia da pensare e come pensarlo. Nel rispetto della bellezza naturale storico architettonica di Tomar. Con un rinnovato spirito imprenditoriale da parte dei giovani e storici imprenditori del turismo tomarense. Con l’idea pertanto che si possa costruire il nuovo senza distruggere il vecchio. 
Per ricordare sempre che siamo nani su spalle si giganti.


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