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FIJET News 2017
Il partigiano bambino – la storia di Gildo Moncada nel nuovo libro del figlio Raimondo (giornalista, scrittore e attore) membro della FIJET ITALIA, presentato in prima nazionale in Emilia Romagna di Giacomo Glaviano 07 aprile 2017 Grande successo ha subito riscosso il libro del collega Raimondo Moncada, presentato il 31 marzo scorso a Vignola, in provincia di Modena “un debito, un atto di riconoscenza e di risarcimento, un omaggio nei confronti di un uomo, mio padre – dice l’autore - eterno testimone di una tragedia e di un ideale, che per tutta la vita ha inseguito un sogno, poi mutilato dal destino. Così come e’ stata mutilata la sua giovinezza”.
Si tratta di una storia mai raccontata. Una storia partigiana. La storia di un ragazzino che dalla sua tranquilla Sicilia si ritrova in Umbria durante la seconda guerra mondiale e sceglie di salire in montagna per dare il proprio contributo alla Resistenza, alla lotta per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, rientrando a casa mutilato. E’ la storia di Gildo Moncada, partigiano, grafico, pittore, di Agrigento, che il figlio Raimondo e’ riuscito a ricostruire con grande trasporto emotivo nel libro “Il partigiano bambino” pubblicato da Ad Est, gruppo editoriale indipendente che fa dell’antimafia e dell’attività di resistenza la propria ragione di esistere. E’ un omaggio al 25 Aprile e a quanti hanno combattuto, piccoli e grandi eroi, per il sogno di una Patria democratica, libera da dittature e sopraffazioni. Il libro esce nell’anno di due anniversari: i settant’anni dal varo della Costituzione della Repubblica Italiana, e i vent’anni dalla morte di uno di quei giovani che combatté per quella Carta con la brigata partigiana "Leoni": Gildo Moncada. Il partigiano bambino, fresco di stampa, si apre con la prefazione dello scrittore Giulio Cavalli e una nota di Gaetano Alessi, del gruppo di Ad Est. Giulio Cavalli parla di “regalo prezioso”. “La storia del partigiano bambino – dice Cavalli – e’ un onere e un onore: c’e’ da preservare quello stesso cuore pulito che non s’e’ fatto indurire dalle paure. E ogni volta che si legge la storia vera di un partigiano si intravede, in controluce, un articolo della nostra Costituzione”.
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