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FIJET News 2015
Proposta di candidatura Unesco per la Rotta dei Fenici, uno degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa di più antica creazione di Giacomo Glaviano 3 dicembre 2015
La richiesta è partita da Castelvetrano, città del trapanese, dove il direttore della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini ha incontrato i rappresentanti delle reti nazionali della Rotta di Spagna, Italia e Tunisia.
Si tratta di una grande occasione per promuovere una cultura di pace quella lanciata dagli studenti del liceo classico Pantaleo di Castelvetrano che vogliamo fare riconoscere Selinunte come patrimonio di tutti, una bella sfida che costringe i territori coinvolti a misurarsi con le loro identità e trovare in queste elementi rafforzamento del rapporto tra i cittadini e la propria terra.
Per Angelini il senso dell’Unesco è quello di sviluppare le politiche di pace e la condivisione, l’esatto contrario della distruzione della cultura a cui abbiamo assistito ultimamente.
Il processo di certificazione Unesco - spiega Antonio Barone, direttore de La Rotta dei Fenici in Sicilia - ha delle buone prassi spesso non adeguatamente valorizzate ma che pure sono l’essenza della certificazione. Parliamo di strumenti di valorizzazione sostenibile, strategie e metodologie per far sì che gli attrattori turistico-culturali diventino risorsa per i territori interessati, punti di eccellenza e collettori del marchio Unesco che gode di una grande reputazione in termini di brand. Stiamo lavorando - conclude Barone - ad un Piano di Gestione basato sulle Buone Prassi Unesco, di supportare la Fondazione Unesco Sicilia nel suo compito di monitoraggio dei siti certificati nell’Isola tramite un movimento di opinione e di implementazione delle conoscenze sui temi Unesco.
Arturo Ruiz, presidente della Rotta dei Fenici Spagna, sostiene che ci vuole unità con i popoli e le culture dei differenti paesi del Mediterraneo.
Per Walid Ben Cheikh Amed, presidente dell’associazione guide turistiche di Tunisi e rappresentante per la Tunisia della Rotta dei Fenici, abbiamo un patrimonio di tremila anni di storia da offrire e mettere a disposizione; un traguardo molto importante per puntare ad un turismo culturale piuttosto che balneare come è stato finora.
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