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Honda Crosstourer Sicilia Summer Tour

di Emanuele Macaluso 29 ottobre 2015
Quanti tra noi motociclisti hanno passato tutto l’inverno ad organizzare l’attesissimo viaggio estivo aspettando fino alla fine l’arrivo delle meritatissime ferie per montare in sella alla propria moto carica di bagagli per partire alla volta di una nuova avventura tra curve e paesaggi mozzafiato? Quest’anno, tra questa nutrita schiera di motociclisti, c’eravamo anche noi!


Scrutando bene la cartina dell’Italia, visto il caldo che minacciava lo Stivale nei mesi di Luglio e Agosto, abbiamo puntato il dito in basso e ci siamo soffermati sulla regione più grande della Penisola, ovvero la Sicilia! Sicuri di trovare lì l’habitat ideale per il nostro tour estivo in moto, è partita la ricerca degli itinerari da seguire e dei luoghi da visitare, soffermandoci a dedicare maggiore attenzione ai meandri un po’ meno conosciuti di quella magnifica terra.
Una volta scelto il percorso, bisognava cercare la moto ideale per il nostro tour. Dopo alcune valutazioni, la scelta è caduta sulla Honda Crosstourer 1200, una crossover che conoscevamo bene, che abbiamo ritenuto ideale per affrontare il nostro viaggio tra curve, autostrada e sterrati!
Con il tris di valigie in dotazione e un piccolo bagaglio sulla sella del passeggero, il nostro tour estivo parte dalla Capitale, alla volta della provincia d’Agrigento, percorrendo in totale 1001 km battuti lungo la Roma-Napoli e poi affrontando (fortunatamente senza alcun problema) la temuta Salerno-Reggio Calabria.
Una volta sbarcati a Messina, tre quarti di viaggio erano già compiuti, mancavano solo 3 ore all’arrivo presso la meta prestabilita, raggiunta dopo un viaggio lungo 12 ore. Ecco dunque il nostro racconto!
Seccagrande (AG): la base del nostro tour!
Si parte alle ore 06.30 A.M. da Roma, puntando il muso della Crosstourer verso Sud. La nostra prima tappa prevede un percorso lungo ben 678 km che abbiamo deciso di percorrere interamente in autostrada, per capire meglio come se la cava la nostra Honda su questo tipo di percorso.
Inutile dire che il comfort è ottimale, ma dobbiamo comunque fermarci per sgranchire un po’ i muscoli e riempire il serbatoio. L’autostrada a pagamento termina a Salerno, la porta d’accesso alla temutissima Salerno-Reggio Calabria, un tratto "autostradale" che alla fine si è rivelato non troppo impegnativo.
Giunti a Villa San Giovanni, scorgiamo al di là dello Stretto la bella Sicilia, sulla quale sbarchiamo circa 40 minuti dopo. Una volta lì, ancora autostrada fino a Catania, alle pendici dell’Etna, una lingua d’asfalto che si ricollega ben presto alla Catania-Palermo che però lasciamo subito dopo Enna.
La statale che porta ad Agrigento è molto trafficata, ma riusciamo a percorrere senza problemi l’ultimo tratto prima dell’arrivo alla nostra attesissima meta. Alle ore 18.30 P.M. in punto varchiamo i cancelli di Seccagrande, la località balneare di Ribera (AG).

Percorrendo il Lungomare Gagarin ci accorgiamo di quanto il mare sia vicino e calmo, sembrava quasi aspettare il nostro arrivo per invitarci a fare un bagno nelle sue acque limpide e fresche.
Seccagrande nasce durante la metà degli anni ’50, quando alcuni cittadini Riberesi scelgono di cominciare a costruire la propria residenza estiva sul mare a 9 km dal paese.
Negli anni, questa piccola località abitata principalmente nel periodo estivo, si sviluppa e accoglie tutti coloro che hanno intenzione di trascorrere le vacanze estive in una località lontana dal caos delle grandi spiagge o mete più gettonate, offrendo la possibilità di immergersi in acque limpide e fondali che si alternano tra sabbia e rocce, o di rilassarsi nelle lunghe spiagge ricoperte dalla pietre trasportate nei secoli dai fiumi Verdura e Magazzolo che delimitano il territorio di Seccagrande.
Nel periodo estivo, i giovani possono dedicarsi a diverse attività sportive organizzate dalle associazioni culturali del luogo, mentre il 14 agosto, lungo la spiaggia di Pianagrande, i vari gruppi di ragazzi si riuniscono per dare vita al classico “Falò di Ferragosto”, ovvero una lunga serie di focolari in spiaggia attorno ai quali giovani e meno giovani si radunano in un’atmosfera conviviale che dura tutta la notte.
La magia della Valle dei Tempi - Agrigento
La fame di cultura ci spinge a cercare uno dei tanti luoghi ricchi di storia vicini a noi. Imbocchiamo dunque la statale 115 da Seccagrande verso Agrigento e raggiungiamo, dopo solo 40 minuti di strada, la famosa Valle dei Templi.
Questo luogo suggestivo racchiude in se circa 2500 anni di storia, raccontata attraverso i resti (la maggior parte in ottimo stato di conservazione) dei templi eretti nei secoli dalle varie popolazioni che hanno abitato quei luoghi.
Oggi, in un parco archeologico ampio circa 1300 ettari, è possibile ammirare più di dieci diversi templi, affiancati da resti di necropoli, antiche comunità, opere idrauliche, giardini e fortificazioni erette per difendere l’antica città di Akragasdagli attacchi di pirati ed eserciti provenienti da ogni parte del Mediterraneo.
Qui di seguito i templi restaurati e ammirati ogni giorno da migliaia e migliaia di turisti provenienti da tutto il Globo:
- Tempio della Concordia, di Giunone, di Zeus Olimpio, di Ercole, dei Dioscuri, di Efesto, di Atena, di Demetra, di Ispide, di Demetra
Tutt’ora, sono in corso numerose ricerche che negli ultimi anni hanno permesso agli archeologi di portare alla luce resti di altre grandi opere andate distrutte negli anni.
La Sagra della Pesca - Bivona (AG)
Rimanendo sempre all’interno della provincia di Agrigento, ci spingiamo verso l’entroterra alla ricerca dei sapori offerti dalle calde terre sicule.
E proprio alle pendici dei Monti Sicani, sorge il paese di Bivona, famoso per la caratteristica Sagra della Pesca che annualmente raduna tra le stradine di questo antico paese un gran numero di famiglie provenienti dai paesi limitrofi e turisti, soprattutto tedeschi e americani, tutti riuniti per assaporare il gusto delle pesche bianche offerte gratuitamente presso gli stand organizzati lungo le strade e in piazza.

Oltre alle pesche col vino rosso ed alla marmellata di pesche che farcisce le crostate, è possibile degustare i vari prodotti provenienti dalle aziende agricole del luogo, mentre la banda musicale, i gruppi folkloristici e i "tammurinara" colorano questa festa con le musiche e i balli tipici del territorio.
Scala dei Turchi - Realmonte (AG): una tra le spiagge più caratteristiche della Sicilia
La voglia di mare (e il forte caldo) ci attira verso il territorio di Realmonte, dove migliaia di turisti ogni anno raggiungono la particolarissima scogliera di marna bianca chiamata Scala dei Turchi.
Con un fondale di rocce e un acqua cristallina, questa spiaggia della provincia di Agrigento è stata così chiamata perché negli secoli ha registrato gli sbarchi di pirati e saraceni provenienti dalle coste africane e turche che si affacciano sul Canale di Sicilia.
Per raggiungere questo luogo bisogna scendere una lunghissima serie di gradini che porta ad una spiaggia di sabbia che si estende ai piedi di questa scogliera. Una volta giunti, bisogna cercare un posto dove lasciare i propri effetti personali prima di risalire la scogliere per scattare qualche foto suggestiva o fare qualche tuffo nelle limpide acque del Mediterraneo.
Caltabellotta (AG): Città della Pace
La nostra Crosstourer ci invita ad assaggiare le sue doti nei percorsi stradali più impegnativi, così decidiamo di metterla alla prova lungo un tratto di curve strette e tornanti che porta al paese di Caltabellotta (AG), un centro abitato da circa 4000 anime che sorge a 950 mt sul livello del mare.
Spesso, nel periodo invernale, è possibile scorgere la neve sui tetti delle antiche case e sul caratteristico "Pizzo", sotto al quale venne firmata la famosa "Pace di Caltabellotta" nel 1302, un trattato che poneva fine alla guerra dei Vespri Siciliani grazie all’impegno preso da Federico III Re di Trinacria.
Sempre ai piedi del Pizzo di Caltabellotta, sorge la Chiesa Matrice, costruita nel XI secolo dai Normanni e avvolta da un alone di mistero che la ricollega ai leggendariCavalieri Templari.
Oggi Caltabellotta è una realtà ricca di storia, tradizioni e sapori, che vanno dall’olio extravergine di oliva proveniente dai frutti maturati su antiche piantagioni di olive, fino ai formaggi e ai salumi prodotti dai pastori del luogo.
San Vito Lo Capo (TP): acqua cristallina e Cous Cous
In sella ad una crossover di grossa cilindrata non possiamo non affrontare percorsi ben più lunghi, perciò decidiamo di raggiungere la parte orientale della Sicilia e visitare una tra le mete più ambite dai turisti italiani e stranieri: San Vito Lo Capo (TP).
Famosa per la Sagra del Cous Cous Fest, questa località balneare permette ai suoi ospiti di rilassarsi nella grandissima spiaggia di sabbia bagnata dal Mar Tirreno e di tuffarsi in acque calde e cristalline.
Le varie scogliere poi, consentono inoltre di visitare piccole calette caratteristiche dove la fauna marina è più accentuata e i fondali meritano di essere visitati anche solo praticando del semplice snorkeling.
I vari dive center sparsi per tutto il territorio, consentono poi di esplorare ancora di più le cavità subacquee e alcuni caratteristici relitti, come la nave Kent affondata alla fine degli anni ’70 nel golfo della Tonnara di San Vito Lo Capo.
Castello di Poggiodiana - Ribera (AG): un tuffo nel Medioevo
Tornati nel territorio di Ribera, raggiungiamo un luogo antico e ricco di miti e leggende: il Castello di Poggiodiana. I resti di questa grande fortezza sorgono su una collina alta 200 mt che si affaccia sul Fiume Verdura.
La parte più importante e molto bella dell’intera area archeologica è la Torre, una struttura alta 25 metri con una circonferenza di 30 metri, un pezzo del Castello conservato benissimo e che offre la possibilità di accedervi all’interno e di affacciarsi dal punto più alto per scorgere un panorama mozzafiato.
Questo Castello risale al XII secolo, quando i Normanni decisero di costruire una fortezza per proteggere le piccole comunità che sorgevano sul fiume Platani e ai piedi di Caltabellotta. Superato il periodo medioevale, il Castello di "Misilcassino" entrò in possesso della famiglia Chiaramonte e poi di Guglielmo Peralta.
I Conti Luna se ne impadronirono nel XV secolo e lo chiamarono Castello di Poggiodiana in onore della figlia del principe di Paternò Luigi Guglielmo Moncada, ovvero Diana Moncada, moglie del Conte Vincenzo Luna. Oggi è un’attrazione turistica purtroppo trascurata che potrebbe offrire numerosissime risorse al territorio che la ospita.
Trapani e Tonnara di Bonagia (TP): le saline immerse in un panorama mozzafiato
Torniamo nel trapanese, un territorio che merita di essere visitato sopratutto nella sua parte costiera. Dopo aver visitato lo splendido scorcio di Tonnara di Bonagia, dove sorge lo storico monumento industriale famoso per la grande produzione di tonno lavorato ed esportato in tutto il mondo, arriviamo a Trapani per visitare una delle saline più caratteristiche e antiche del capoluogo della Sicilia Orientale.
Lo staff della Salina Calcara ci invita a visitare il Museo Paco Tematico che sorge a Nubia (TP). In questo luogo suggestivo, contornato da grandi vasche per la raccolta del sale e mulini a vento, ripercorriamo la storia dell produzione del sale marino, pagine e pagine di tradizione che recentemente è tornata alla luce grazie all’impegno dei salicoltori, impegnati nella produzione di grandissime quantità di sale che verranno poi esportate in tutta Europa.
Sicilia Centro-Orientale: sette paesini divisi da un’infinita serie di curve
Cosa c’è di meglio di un bel mix di cultura e curve? Partiamo per un percorso lungo 220 km alla volta dell’entroterra della Sicilia Centro-Orientale. Il nostro tracciato prevede delle piccole soste in 7 piccoli paesi che sorgono tra le montagne. Partiamo come sempre da Seccagrande e imbocchiamo la statale 115 verso Sciacca, lasciando il tratto veloce per addentrarci tra le curve che portano verso Burgio.
Superati Burgio e San Carlo, si arriva a Chiusa Sclafani, dove alcune pasticcerie del luogo sfornano dei caratteristici Cannoli con la ricotta che, attraverso un sapore intenso esaltato dalla cannella, permettono di captare le tradizioni e le culture più antiche della Sicilia.

Dopo Chiusa Sclafani, ancora curve che separano la provincia di Agrigento da quella di Palermo, e si giunge così a Palazzo Adriano, un antico paese che ha ispirato numerosi scrittori e registi, tra i quali Giuseppe Tornatore il quale ha girato, proprio nella piazza centrale dove sorge la grande fontana risalente al 1600, alcune scene esterne del bellissimo film Nuovo Cinema Paradiso.
Dopo Palazzo Adriano si arriva a Prizzi, un paesino che si estende lungo una collina e che colpisce per la sua conformazione caratterizzata da strade stressime e case molto antiche. Lasciato Prizzi seguiamo il percorso alla volta di Corleone, un paese ricco di storia che purtroppo porta addosso le brutte macchie lasciate dalla mafia negli anni di piombo. A pochi chilometri da Corleone sorge la frazione di Ficuzza, dove si trova la Palazzina di Caccia eretta da Federico III di Sicilia.
Le strade percorse in questo tratto di Sicilia sono ricche di curve e l’asfalto è ottimo per lunghi tratti. A volte è proprio nei luoghi più nascosti e meno ricercati che si celano gli scorci più belli di una terra.
Palermo: il capoluogo siculo chiude il nostro tour
Il nostro tour estivo si conclude a Palermo, il capoluogo ricco di fascino e storia che oggi racchiude in se tante diverse etnie che colorano ancor di più una città che negli anni ha subito l’egemonia di tanti diversi regni.
Dopo aver visitato il maestoso Teatro Massimo, uno dei teatri lirici più grandi d’Europa, raggiungiamo il centro della città per scattare qualche foto alla bellissima cattedrale e al particolare incrocio conosciuto come "i Quattro Canti", dove quattro diverse facciate delle palazzine che vi sorgono sono decorate con statue, fontane e colonne in stile dorico e ionico.
Successivamente raggiungiamo il grande Porto di Palermo, dove ci attende il traghetto che, dopo aver attraversato il Mar Tirreno, ci riporterà nella Capitale, dove è partito e si è concluso il nostro tour estivo in sella alla Honda Crosstourer 1200.
Honda Crosstourer 1200: la perfetta compagna di viaggio
La Honda Crosstourer 1200 che ci ha accompagnato in questa bellissima avventura si riconferma una moto nata per i viaggi e per il puro piacere di guida. Con i suoi 129 Cv, utili a spingere l’ingente massa pari a 265 Kg, la Crosstourer offre una guida confortevole ma allo stesso tempo briosa grazie all’ottima e possente struttura a doppia trave che rende la moto molto agile una volta in marcia.
Certo, il peso elevato negli spostamenti da fermo si fa sentire parecchio ma, dopo aver ingranato la prima, la guida diventa leggera e solida e ci lascia affrontare con estrema facilità qualsiasi percorso, dal misto stretto al traffico delle grandi metropoli, permettendo di assaggiare anche il leggero fuoristrada.
Infine i consumi, un dato che non potevamo tralasciare e che purtroppo ci lascia leggermente scontenti. In autostrada è facile mantenere una media di 23 km/l, anche con il tris di valigie belle cariche. Sul misto però, quando si esagera col gas, i consumi salgono parecchio e bisogna tener d’occhio la riserva di carburante quando il serbatoio è piano solo a metà.
Per il resto, con la Crosstourer 1200 Honda ha fatto centro nel segmento delle crossover, dove ormai le case fanno la gara a chi fa la moto più sportiva possibile. La Casa Alata ha fatto bene a non lasciarsi tentare dalla troppa elettronica e dalle caratteristiche da superbike, rimanendo fedele ad un carattere sobrio, una guida molto piacevole ed un’affidabilità senza compromessi.
Foto: Emanuele Macaluso, Daniele Pennica, Emanuele Maria Macaluso, Domenico Macaluso


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