EXPO di Milano 2015. Due slogan: Nutrire il Pianeta e Fame Zero
di Salvatore Dimino 27 ottobre 2015
Dopo sei mesi chiude i battenti l’Expo di Milano 2015 e molti sono stati i commenti e le considerazioni. Ricordiamo che l’avvio a maggio è avvenuto con qualche polemica, mettendo a rischio l’apertura di alcuni padiglioni.
Tuttavia, l’Esposizione Universale, ha preso quota attirando l’attenzione, non solo degli Stati presenti, ma in particolare di imprenditori, politici e semplici cittadini del mondo intero, i quali hanno preso d’assalto i padiglioni, Al termine dell’Expo Universale i visitatori, a vario titolo, hanno superato l’imponente numero di 25 milioni.
I padiglioni ed i clusters hanno presentato temi ed eccellenze della nazione di appartenenza, con le loro caratteristiche culturali e di produzione alimentari, ma i padiglioni più visitati sono stati: palazzo Italia e il padiglione Zero, che con le loro bellezze artistiche e d’identità territoriale hanno affascinato i visitatori; tantissimo interesse hanno avuto anche quello degli Emirati Arabi, del Giappone, della Cina, della Spagna, della Germania, degli Stati Uniti, della Russia, del Qatar, del Kuwait, della Slovenia, della Colombia, dell’Irlanda, della Thailandia e del Brasile ecc.
Tutti i padiglioni hanno avuto molto successo e non solo per le loro architetture ma anche per le loro offerte territoriali e tutti hanno registrato, in molte giornate, tempi di attesa di molte ore, per poterli visitare.
Il padiglione del Brasile è stato uno dei più visitati e conversando con la responsabile dell’informazione e dell’Ufficio Press Officer Strategies, Dottoressa Simona Maria Rita Silvestri, è emerso che il progetto del Brasile di “Fame Zero” è stato condiviso dal mondo intero, permettendo di fare uscire dalla fame quei brasiliani con meno opportunità sociali. Con l’Expo di Milano 2015, la problematica di nutrite il pianeta in sicurezza, tutelando il territorio e la salute, è stato il tema portante, con l’obiettivo di rispettare l’ambiente, utilizzando le biotecnologie e l’uso di prodotti sostenibili; ciò significa, anche, adottare tutte quelle soluzioni in grado di garantire l’accesso a tutti al cibo sicuro, tutelando i cittadini del mondo, la salute e l’ambiente, che sempre di più necessitano di fonti rinnovabili come: l’acqua, il sole, il vento, ecc. La Dottoressa Silvestri fa rilevare, altresì, che i responsabili del padiglione del Brasile e tutte le autorità preposte, sin dall’inizio hanno sempre espresso parere positivo nella riuscita dell’Expo di Milano 2015.
Expo 2015 ha rappresentato molte occasioni per consolidare la rete di scambi e di contatti col mondo intero e la scelta di porre una rete, all’entrata del padiglione del Brasile, si è rivelata vincente e per l’occasione è stata percorsa da oltre un milione di visitatori. Quindi si può esprimere soddisfazione anche per i primi risultati raggiunti con le esportazioni di prodotti agricoli ed artigianali, dal Brasile verso l’Italia e l’Europa.
Altro interessante luogo è stato il cluster biomediterraneo-Sicilia guidato dalla Regione Sicilia, official partner di expo, assieme ai paesi mediterranei, il cui responsabile unico, Dario Cartabellotta, fa rilevare con orgoglio, che, nella piazza del Cluster biomediteraneo-Sicilia, oltre ad essere ospitate, a turno, più di 500 aziende ed enti locali, ha condiviso e ospitato dieci nazioni del bacino del Mediterraneo: Albania, Tunisia, Libano, Egitto, Grecia, Malta, Serbia, Montenegro, Repubblica di S. Marino ed Algeria.
Tali nazioni, assieme alla Sicilia capofila, hanno animato per sei mesi la piazza portando in primo piano i valori nobili del dialogo, del confronto e della cooperazione e della pace. Il Dott. Cartabellotta evidenzia anche come si sia fatto un ottimo lavoro finalizzato a valorizzare la dieta mediterranea, la cultura, la cucina, la pesca, l’agricoltura, l’artigianato, anche a carattere familiare, ed il turismo, esaltandone le singole peculiarità, come l’olio, il vino, il pesce, colmi di odori, sapori e colori, che con la enorme storia antica delle civiltà mediterranee hanno suscitato interesse e consensi, in tutti i visitatori, creando dei contatti e basi future per intercambi culturali e commerciali, che pur agendo nella globalità è importante valorizzare le identità territoriali.
Molti sono i messaggi lanciati dall’Expo di Milano e fra questi ne ricordiamo alcuni: “il mondo intero deve farsi carico di nutrire il pianeta col cibo e con l’acqua rispettando il pianeta”, e “sconfiggere la fame significa buttare le basi per la inclusione sociale e la pace nel mondo”.
Alcune curiosità: nel padiglione del Brasile è stata creata una rete all’ingresso, divenuta l’icona dell’Expo di Milano 2015 che assieme agli arredi d’ufficio nonché le attrezzature multimediali saranno messi all’asta e chiunque, in tal modo, potrà portarsi a casa un pezzettino di Brasile; mentre nel cluster biomediterraneo-Sicilia è stata creata una rete di Stati producendo l’olio d’oliva dal vivo, simbolo di pace, che i visitatori possono assaggiare. Per quanto riguarda l’ormai famoso Albero della Vita, rimarrà dove è attualmente, mentre ed il padiglione Palazzo Italia, probabilmente, rimarrà nell’attuale luogo, ma con opportuni accorgimenti tecnici, per tutelarne la bellezza.
Inoltre, è stata scritta la cosiddetta “Carta di Milano” che il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha consegnato al Segretario Generale dell’O.N.U., Ban Ki-Monn ed a tutti i cittadini del mondo per sottoscriverla e nella quale vengono sanciti alcuni principi fondamentali, fra questi:
- un modello economico capace di garantire uno sviluppo sociale sostenibile - un’agricoltura capace di produrre cibo accessibile per tutti senza danneggiare le risorse idriche e tutelando le biodiversità - una tecnologia capace di ridurre le disuguaglianze sociali - il cibo quale fonte di nutrizione di identità territoriali e socio-culturali.
Quindi, a parte le incertezze iniziali e le varie polemiche, possiamo affermare che il bilancio dell’Expo di Milano 2015 è positivo e molte sono le aspettative per il dopo-Expo, dando appuntamento, a tutti, al prossimo Expo 2020 a Dubai