Menelaw Sete, Bentornato in Italia, a Sciacca-Sicilia
di Turi Dimino 06 agosto 2015
L’artista baiano Menelaw Sete, dopo circa 12 anni, ritorna a Sciacca-Sicilia-Italia, gemellatesi nel 2001 con Salvador di Bahia.
La città di Sciacca, a seguito delle 33 opere donate dall’artista, nell’ambito di un progetto di scambi culturali, denominato “Culture Vicine di Terre Lontane”, gli dedica delle sale espositive, che nell’occasione saranno inaugurate, nel nuovo Centro Culturale Sant’Anna.
L’arte pittorica e creativa di Menelaw Sete sorprende sempre, infatti, dopo aver dipinto, i famosi elementi: la terra, l’aria, l’acqua adesso in Sicilia dipingerà il quarto elemento, il fuoco del Vulcano, più attivo e più alto d’Europa, “l’ETNA”.
Le opere di Menelaw riscuotono sempre un grande successo, non solo nella sua terra baiana e brasiliana ma anche internazionale, e, diverse sono state le mostre effettuate nel mondo intero, in Italia in Europa ed a Sciacca-Sicilia. Un successo che scaturisce dalla creatività nelle sue opere, che sono una esplosione di colori e di ritmi tropicali, con l’influenza afro-brasiliana.
Lo stile di Menelaw è spesso associato alla scuola del “cubismo”, e definito “Il Picasso Brasiliano”, invece, Egli, ha uno stile tutto suo e fa scuola a sé, traducendo in arte le sensazioni della sua Bahia ed in particolare del Pelourinho, luogo dove dipinge ed ha la sua magica e colorita “bottega”. La capacità di creare, rinnovarsi, interpretare, in arte pittorica, la società globalizzata, gli permette di avere maggiore spazio e successo, nell’universo della pittura contemporanea.
Come nel passato, il popolo di Sciacca, con semplicità ed affetto, accoglie Menelaw Sete e per l’occasione sono previsti diversi eventi e performance e fra questi: incontrare i Ceramisti di Sciacca, dipingere nel Fuoco del Vulcano, più attivo e più alto d’Europa, “l’ETNA”, realizzare una scultura in pietra, nel suggestivo “Castello Incantato”, rendendo omaggio all’artista saccense, Filippo Bentivegna, (1888-1967), il quale ha scolpito migliaia di sculture in pietra ed è considerato uno dei maggiori rappresentanti della ”Outsider-Art” o “ Art-Brut”.
Il Castello Incantato di Filippo Bentivegna, ogni anno è visitato da migliaia di turisti; anche dal giornalista, scrittore e conduttore della Rete TV “Glogo” Brasiliana Mauriçio Cubrusly, che ha registrato un interessante servizio televisivo per la fortunata trasmissione di “Fantastico“, della TV brasiliana “Rete Globo”, andata in onda nel Brasile ed in tutto il Sud-America, riscotendo un grande successo.
Inoltre, Menelaw Sete effettuerà delle performance con pittura, ritmi, colori e musica, sia nel luogo dove l’associazione il Cortile, nel 1998, ha organizzato, con grande successo, la prima mostra di pittura, a Sciacca dell’artista, e, in altri luoghi suggestivi, come quello del Borgo, sul mare, dello Stazzone, dove sarà installata ed inaugurata una sua scultura.
Menelaw Sete il pittore della Luce brasiliana
Frammenti critici di Tanino Bonifacio
Le opere di Menelaw Sete, il pittore della Luce brasiliana, ritornano a donare poesia e a raccontare favole misteriose e gioiose alla Città di Sciacca.
Le 33 opere pittoriche che il maestro brasiliano ha donato alla Città di Sciacca nel 2003 diventeranno pagine di colore esploso e di fantasia infinita che illumineranno quell’incantevole luogo del “Centro Culturale del Sant’Anna” che sarà la sede permanente della “Sala Espositiva Menelaw Sete”.
Le opere pittore di Menelaw Sete ritornano a farsi faro di pensieri felici per i nostri occhi curiosi, faro di luce creativa che illumina le notti buie e malinconie del cuore.
L’Arte di Menelaw, come del resto il suo vivere quotidiano, sono la trasposizione concreta di un’idea del mondo concepita e creata attraverso l’ironia, il piacere e il gioco. L’arte diviene rimedio salutare, unguento di miele salvifico che entra nella scena della vita quotidiana dopo che il cinismo ed il tragico hanno schernito la dignità dell’anima, imponendo la caduta di ogni forma di speranza.
Per noi uomini che navighiamo nel mare dell’assurdo, che viviamo in una civiltà dominata dalla fredda logica del profitto e del principio di prestazione, tutta l’opera di Menelaw Sete diventa una profonda e lirica lezione umana che ci insegna a svelare e a vivere le nostre pulsioni nascoste della fantasia, del piacere e dell’eros.
(Tratto dalla mostra “ I segni di luce e poesia”, Sciacca Luglio 2003)
…la pratica creativa dell’artista è radicata nel linguaggio della tradizione etnica brasiliana, e in particolare nell’esuberante e vitalistica realtà umana e culturale della Città di Salvador de Bahia, nel suo quartiere popolare del Pelourinho nei ritmi tribali della musica Olodum. (Tratto dalla mostra “ l’Infinito gioco delle idee”, Sciacca Luglio 1998)