Mostra Antologica del maestro Gino Cilio. Inaugurazione sabato 8 agosto ore 19.00 negli spazi espositivi della Sala Gagliardi di Noto
di Anna Maria Massaro 25 luglio 2015
L’artista che ha speso una vita per l’arte e l’arte stessa è stata motivo di vita della ricchissima e complessa mostra di opere, sia che si tratti di Abstraction Lyrique che Digital Art o di Conformazioni Tridimensionali vogliono “recuperare” il concetto di bellezza e poesia, categorie estetiche che l’arte contemporanea sembra aver dimenticato secondo la teoria per cui realtà ed arte coincidono.
Ovvie le domande: “Allora, perché il pensiero che cerca di comprendere?” Oppure: “L’arte perché?”.
Gino B. Cilio, che nella sua lunga carriera ha esposto in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, attraverso le opere dà a suo modo le proprie risposte sia dal punto di vista strettamente estetico ed artistico sia contenutistico.
Ogni fenomeno (dal greco: phos, luce, e phaìnomai, appaio) dice se stesso e nello stesso tempo allude ad altro da sé, suggerisce cioè ulteriori significazioni, così le figurazioni dell’artista in questione in quanto fenomeno, nell’accezione di cui si diceva, stabiliscono una rosa di relazioni che si aprono a inedite allusioni sia come detto, e cioè come immagine in sé, sia come non detto.
E sul non detto si gioca la partita con il riguardante, secondo un flusso di relazioni non rigide ma duttili, appunto perché diverso è il pensiero da fruitore a fruitore. E Gino B. Cilio attraverso la molteplicità e varietà delle immagini, degli stilemi e delle invenzioni ne dà ampia testimonianza con questa vasta mostra
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Equilibri di forme e di colore, di segno e di ritmo del segno, di detto e non detto, di bellezza e poesia... inducono ogni astante a pensare che contro la violenza esiste ancora la bellezza.