Federalberghi. L’Expo di Milano può offrire una spinta importante per la ripartenza del settore. Nove milioni di italiani hanno già deciso di visitarla
di Giacomo Glaviano 30 aprile 2015
Questo il commento di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, alla lettura di un’indagine realizzata dalla Federazione.
“Nove milioni di connazionali al momento ben 2,6 milioni hanno deciso che pernotteranno a Milano o in aree limitrofe (scegliendo nel 37% dei casi l’albergo quale struttura ricettiva), altri 3,9 milioni effettueranno una visita in giornata e 2,3 milioni, pur sicuri di esserci, sono ancora indecisi se soggiorneranno o meno. Numeri che evidenziano l’importanza per il nostro Paese di eventi di portata come questo, un Paese che ha bisogno di farsi conoscere ed apprezzare per quanto di buono sa e vuole fare”.
Secondo l’indagine dell’Istituto ACS Marketing Solutions 2,6 milioni di italiani si fermeranno uno o più giorni pernottando. Tra quanti pernotteranno il 37% sceglierà la struttura alberghiera, il 28% andrà a casa di parenti o amici, il 15% in b&b, il 5% in una seconda casa ed il 2,6% in residence.
“Per il ‘ponte’ del 1° maggio - aggiunge Bocca - esse mostrano un segnale positivo con quasi 6 milioni di italiani che approfitteranno dell’occasione, scegliendo l’Italia nel 93% dei casi. Di questa mole di persone ben 190 mila approfitteranno dei 3 giorni del ‘ponte’ per visitare l’Expo, a dimostrazione che l’evento vuole essere oggetto esclusivo ed approfondito di un viaggio a Milano, senza inserirlo in un tour vacanziero con più tappe.
Dei 6 milioni gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che effettueranno una vacanza durante il ‘ponte’ del 1° maggio, il 93% resterà in Italia. Le località privilegiate saranno quelle marine (43% dei viaggiatori), le città d’arte maggiori e minori (26%), le località montane (16%), quelle lacuali (4%) e del benessere/terme (3%). La durata media della vacanza sarà di 2,6 giorni. Il giro d’affari prodotto si aggirerà sull’1,7 miliardi di euro, per una spesa media a persona di 290 euro.
“Ci auguriamo che numeri così significativi - conclude Bocca - diano al settore quella scossa che da tempo andiamo auspicando e sollecitino il mondo politico e governativo a fare quelle scelte urgenti che da sempre abbiamo indicato: promozione, diminuzione della pressione fiscale e misure a favore dell’occupazione”.