Giornate del FAI di primavera
di Toti Piscopo 12 marzo 2015
193 luoghi di culto, 243 palazzi e ville, 15 borghi e quartieri, 75 castelli, 65 musei e archivi e ancora 25 parchi, 13 aree archeologiche, 55 mostre e 18 teatri, persino 4 mulini, una distilleria e un birrificio artigianale, tutti a ingresso a donazione libera e con l’aiuto di un esercito di 7 mila volontari e 25 mila apprendisti ciceroni.
Si preannuncia particolarmente ricca la 23/a edizione delle Giornate Fai di Primavera, che il 21 e 22 marzo tornano a svelare il patrimonio italiano, quest’anno con oltre 780 gioielli eccezionalmente aperti in 340 località in tutta Italia (a Napoli, il 28 e 29 per non sovrapporsi alla visita papale).
Tra queste anche la Cattedrale di Matera, chiusa da 15 anni per restauro, e persino Palazzo Chigi, dal 1961 sede del Governo italiano, ma in realtà uno dei più bei palazzi cinquecenteschi romani. Perché “quest’anno anche il premier Matteo Renzi ha aperto le porte al Fai” dicono orgogliosi Andrea Carandini e Marco Magnifico, presidente e vicepresidente del Fondo Ambiente Italiano.
In 22 anni - racconta Carandini - abbiamo mostrato 8.500 beni a quasi 8 milioni di persone: le Giornate Fai sono la maggiore manifestazione culturale del paese. Ora attendiamo un altro mezzo milione di visitatori, che insieme al milione e 600 mila votanti per i Luoghi del cuore costituiscono una Repubblica vivente che vuole riappropriarsi del patrimonio e dell’Art.9 della Costituzione’’. E se, come dice, ’’ogni anno raccogliamo 20 milioni di euro’’, quest’anno si punta ai 21.
Ad aiutarli, in prima linea, la Rai che oltre ad aprire le sue cinque sedi storiche a Roma, Milano, Torino, Napoli e Palermo, per la prima volta partecipa alla campagna di raccolta fondi ’’Ricordiamoci di salvare l’Italia’’ con un’intera settimana di programmazione dal 16 al 22 marzo, ’’contaminando’’ tutti i palinsesti e anche uno speciale ’’Porta a porta’’.
Quest’anno poi, racconta Marco Magnifico, sono tantissimi anche i privati che hanno voluto aprire le porte al Fai, come il Castello di Marsiliana, nel grossetano, con la principessa Corsini stessa a far da guida.