Simposio Mondiale Institute of Masters of Wine a Firenze
di Giacomo Glaviano 29 aprile 2014
IDopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford arriva in Italia per la prima volta il Simposio Mondiale dell’Institute of Masters of Wine. La Toscana, Firenze dal 15 al 18 maggio prossimi ospiterà l’ottava edizione alla quale interverranno 32 Paesi con 118 Masters e circa 450 partecipanti.
Certamente l’evento di Firenze rappresenta una grande possibilità per tutto il vino italiano che per tre giorni si troverà al centro delle politiche internazionali strategiche del settore che vede coinvolti “esperti” da sempre impegnata a diffondere nel mondo la cultura e i valori dei territori e la qualità del vino italiano.
Al centro delle giornate, il tema “Identità, Innovazione e Immaginazione”, filo conduttore del confronto tra i delegati Masters of Wine, opinion leader e maker e personalità per un dibattito trasversale che spazierà dal marketing globale alle nuove frontiere della ricerca vitivinicola; dal cambiamento della geografia mondiale del vino fino a quello dei media. In programma anche, in anteprima mondiale, una top degustazione di 20 viticoltori Master of Wine che presenteranno i loro vini in un ‘walk around tasting’
Tra i relatori al Simposio di Firenze sono previsti: Daniel Alegre, Presidente Global Partner Business Solutions for Google, José Vouillamoz, genetista svizzero specializzato in studi sul Dna dell’uva, Gerard Basset OBE MS MW MBA nonché vincitore del titolo di Miglior Sommelier del Mondo (2010) e Stephen Henschke della storica tenuta Henschke nella Barossa Valley.
Il titolo di Master of Wine, “esperto nell’arte, scienza e business del vino”, istituito nel 1953, è riconosciuto come il più importante nel mondo in campo enologico, ed è assegnato a professionisti selezionatissimi, dopo un severo corso di ammissione all’Istituto, con sede a Londra, che si occupa di formare e qualificare i più influenti esperti internazionali.
Per Jean-Michel Valette MW, presidente dell’Institute of Masters of Wine: “Il Symposium di Firenze rappresenta una pietra miliare per la nostra missione di promozione dell’eccellenza, dell’interazione e dell’apprendimento nel mondo globale del vino. Il fatto di riunire un gruppo eterogeneo di opinion leader provenienti da tutti i settori della realtà vinicola, permetterà ai partecipanti di godere di una privilegiata via d’accesso alle ultime novità in termini di pensiero ed innovazione, per non parlare dell’opportunità unica di fare network ai più alti livelli di influenza e conoscenza nel mondo del vino e nei settori ad esso correlati”.
Soddisfatto Piero Antinori, Presidente di Grandi Marchi, compagine di ben 19 aziende icona dell’enologia made in Italy (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi), che insieme raggiungono i 500 milioni di euro di cui il 60% realizzato all’estero, con un’incidenza del 6,5% sul valore complessivo dell’export nazionale. “Sono certo – ha evidenziato Antinori - che tutti trarremo benefici da questo importante evento. Sarà una edizione da record perchè dimostra l’interesse a conoscere meglio e approfondire le nostre produzioni da parte dei Masters of Wine, che sono i maggiori esperti internazionali del settore, in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera: dall’horeca ai media, dalle aste ai distributori e importatori di tutto il mondo, dai mercati emergenti a quelli più consolidati”.