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Dopo 30 anni di latitanza arrestato dai carabinieri del Ros il mafioso Matteo Messina Denaro ed il suo fiancheggiatore Giovanni Luppino

L'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore Capo di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
di Giacomo Glaviano

Messina Denaro è stato arrestato assieme al suo autista Giovanni Luppino senza opporre resistenza nella clinica privata "La Maddalena" di Palermo, dove era in cura sotto falso nome di Andrea Bonafede perché malato di tumore,già operato al colon un anno fa, ora in cura per metastasi al fegato. Era in fila per un tampone prima di sottoporsi al ciclo di chemioterapia.

Il boss sessantenne,latitante dal 1993, considerato tra i più pericolosi al mondo,è stato condotto in una struttura carceraria di massima sicurezza.E'condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido, e per le stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, oltre che per gli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma.

Nel falso documento esibito ai sanitari c'era scritto il nome di Andrea Bonafede. "Bravi, bravi!".Poi le urla di incoraggiamento e applausi nei confronti dei carabinieri del Ros, da parte di decine di pazienti e loro familiari.

A conclusione del blitz nella clinica, l'ormai ex superlatitante è stato trasferito prima nella caserma San Lorenzo, dopo all'aeroporto di Boccadifalco per essere portato in una struttura carceraria. Analoga cosa accadde al boss Totò Riina, arrestato il 15 gennaio di 30 anni fa.

Chi è Giovanni Luppino fiancheggiatore di Messina Denaro? Un commerciante di olive, agricoltore,incensurato, arrestato stamattina insieme al suo capo.È stato lui a portarlo in macchina presso la clinica privata di Palermo per le cure. Luppino è di Campobello di Mazara, paese vicino Castelvetrano, città natale del boss, da tempo gestiva, insieme ai figli, un centro per l'ammasso delle olive cultivar Nocellara del Belìce.La sua funzione era quella di intermediario tra i produttori e i grossisti acquirenti che, in zona, venivano dalla Campania.


Paolo Guido
Procuratore Repubblica

"Questo è il risultato di anni di indagini delle forze di polizia che hanno prosciugato la rete dei favoreggiatori del boss Messina Denaro" - ha detto il procuratore aggiunto Paolo Guido che, insieme al procuratore Maurizio de Lucia, ha coordinato l'indagine per la cattura.Poi ha aggiunto: è anche il frutto di un difficile e complesso lavoro di coordinamento tra le forze di polizia che in questo momento devono essere tutte ringraziate.

In una nota del Quirinale si legge: "Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato questa mattina al Ministro dell'Interno e al Comandante dell'Arma dei Carabinieri per esprimere le sue congratulazioni per l'arresto di Matteo Messina Denaro, realizzato in stretto raccordo con la Magistratura".

"Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia": così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro. "All'indomani dell'anniversario dell'arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia.

"Grandissima soddisfazione per un risultato storico nella lotta alla mafia" ha dettoil ministro dell'interno Matteo Piantedosi appena appresa la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro al suo arrivo ad Ankara per incontrare il suo omologo turco. Complimenti - ha aggiunto - alla Procura della Repubblica di Palermo e all'Arma dei Carabinieri che hanno assicurato alla giustizia un pericolosissimo latitante. Una giornata straordinaria per lo Stato e per tutti coloro che da sempre combattono contro le mafie.

Per il suo arresto, negli anni, sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell'ordine. Oggi la cattura, che ha messo fine alla sua fuga decennale. Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernando Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni.

Matteo Messina Denaro
Le donne e gli amori del boss (Cronaca Ansa)

Figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano (Tp) Ciccio, storico alleato dei corleonesi di Totò Riina, Matteo Messina Denaro era latitante dall'estate del 1993, quando in una lettera scritta alla fidanzata dell'epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, preannunciò l'inizio della sua vita da Primula Rossa.

"Sentirai parlare di me - le scrisse, facendo intendere di essere a conoscenza che di lì a poco il suo nome sarebbe stato associato a gravi fatti di sangue - mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità".

Il capomafia trapanese è stato condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma. Messina Denaro era l'ultimo boss mafioso di "prima grandezza" ancora ricercato.

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 Shuttle fra vs. hotel e aeroporti di Lisbona, Oporto e Faro. Servizi TUC-TUC per la visita della città e servizi turistici a richesta.





Dopo 30 anni di latitanza arrestato dai carabinieri del Ros il mafioso Matteo Messina Denaro ed il suo fiancheggiatore Giovanni Luppino

L'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore Capo di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
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Messina Denaro è stato arrestato assieme al suo autista Giovanni Luppino senza opporre resistenza nella clinica privata "La Maddalena" di Palermo, dove era in cura sotto falso nome di Andrea Bonafede perché malato di tumore,già operato al colon un anno fa, ora in cura per metastasi al fegato. Era in fila per un tampone prima di sottoporsi al ciclo di chemioterapia.

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Paolo Guido
Procuratore Repubblica

"Questo è il risultato di anni di indagini delle forze di polizia che hanno prosciugato la rete dei favoreggiatori del boss Messina Denaro" - ha detto il procuratore aggiunto Paolo Guido che, insieme al procuratore Maurizio de Lucia, ha coordinato l'indagine per la cattura.Poi ha aggiunto: è anche il frutto di un difficile e complesso lavoro di coordinamento tra le forze di polizia che in questo momento devono essere tutte ringraziate.

In una nota del Quirinale si legge: "Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato questa mattina al Ministro dell'Interno e al Comandante dell'Arma dei Carabinieri per esprimere le sue congratulazioni per l'arresto di Matteo Messina Denaro, realizzato in stretto raccordo con la Magistratura".

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Per il suo arresto, negli anni, sono stati impegnati centinaia di uomini delle forze dell'ordine. Oggi la cattura, che ha messo fine alla sua fuga decennale. Una latitanza record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernando Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni.

Matteo Messina Denaro
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