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FIJET - Fédération Internationale des Journalistes et Ecrivains du Tourisme
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 Iniziativa del Ministero degli Affari Esteri per la promozione del 'turismo di ritorno'. Una opportunità da cogliere per Sandro Pappalardo, assessore al turismo della Regione Sicilia.di Giacomo Glaviano - 31 maggio 2018Si tratta di viaggi verso il nostro Paese di italiani ed italo-discendenti residenti all’estero, per riscoprire origini e storie familiari, territori di provenienza, tradizioni culturali, prodotti artigianali ed eno-gastronomia Attraverso il 'turismo delle radici' ci si propone di rafforzare i legami con l’Italia, contribuire alla crescita sostenibile delle realtà regionali, mobilitare risorse per la preservazione del patrimonio immobiliare, storico e culturale del nostro Paese in linea con l’azione promozionale svolta dalla Farnesina 'vivere all’italiana'. Per l'occasione nella sala Aldo Moro della Farnesina sono intervenuti Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero e le Politiche migratorie; Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese; Giovanni Lolli, vice presidente Regione Abruzzo, coordinatore della Commissione Turismo, Conferenza Regioni e Province Autonome; Francesco Palumbo, direttore generale Turismo al MiBACT; Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo ENIT; e Salvo Iavarone, presidente ASMEF. Attraverso il 'turismo delle radici' - sottolinea l'assessore Pappalardo - ci si propone di contribuire alla crescita sostenibile delle realtà regionali. Tale modello turistico può interessare un bacino potenziale stimato tra i 60 e gli 80 milioni italo-discendenti, che intendono ristabilire un contatto con il luogo di provenienza familiare e ritrovare un sentimento di appartenenza con i luoghi di origine.  Pappalardo evidenzia inoltre che sono tantissimi i siciliani che - purtroppo - sono dovuti partire in cerca di una vita migliore e che vivendo spesso lontano non sono mai più tornati nell'isola. Già nella nostra isola è abbastanza sviluppato un turismo delle radici e siamo consci che rappresenta una straordinaria opportunità per aprire a nuovi flussi di visitatori e per valorizzare luoghi e borghi non ancora coinvolti dal turismo di massa. Questo tipo di turismo di ritorno - secondo l'assessore - va organizzato, fidelizzato e calibrato con offerte specifiche, contatti nei paesi di emigrazione e pacchetti pronti da offrire ai nostri emigranti. Stiamo già lavorando - ha concluso - per cogliere questa importante occasione e lavorando a 360 gradi per lo sviluppo turistico della nostra Regione'.
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