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Stagione Internazionale del Teatro Libero di Palermo

di Gisella Catanzaro 12 settembre 2017

Venerdì 15 settembre alle 20.30 la direzione artistica del Teatro Libero presenta al pubblico la 50esima Stagione Internazionale con una serata che si snoda tra la conclusione del progetto di residenza con due performance e il video trailer della Stagione.




Le protagoniste dell’evento sono la 50esima Stagione Internazionale e la danza contemporanea di Lucia Guarino, architetto, ballerina e coreografa vincitrice del festival internazionale “Presente Futuro 2017” che porta in scena proprio la premiata performance di teatro-danza Retiro dopo il debutto al “Be Festival” di Birmingham dove Teatro Libero si ritaglia uno spazio da partner.

La riflessione di Retiro sviluppa i tre elementi dello spazio: il privato, il pubblico e il momento che intercorre tra i due, il “tuffo” come estremo atto di liberta’ e coraggio o come accettazione del proprio fallimento. L’incanto e’ nella sua estetica e l’obiettivo e’ quello di interpretare l’immagine del ribaltamento del corpo e della cristallizzazione della spirale dinamica che avviene un attimo prima dello “schianto”. L’attimo dove la bestialita’ e la ragione, tra vertigine, ritualita’ e coraggio, si incontrano.
Ma non solo: il progetto di residenza al Teatro Libero ha ispirato alla coreografa il primo studio Una crepa, nostalgia dell’oro, la seconda performance in prima nazionale allestita per la serata di venerdì.

Una scossa avviene improvvisamente. Lo sfasamento, prodotto da oscillazioni e vibrazioni di due forze opposte  apre una crepa e tutto viene sconvolto. Se il corpo si fa in pezzi la vera protesta e’ quella di provare a “ricostruire” dando vita a nuove forme possibili. Una rottura puo’ portare o il totale abbandono verso la deriva di due solitudini o l’attrazione di queste verso il vuoto vertiginoso che le accomuna. L’intuizione e’ che la frattura causata sia lo scarto necessario a creare la relazione e il movimento.
L’urgenza e’ quella di sostare in questo luogo sacro poiche’ scopre alla fragilita’ del non finito e a nuove forme possibili di equilibrio. Cosa produce lo sfasamento? Come mi modifica la risonanza di una vibrazione? Qual e’ la durata della frattura? Quali forme genera il desiderio di tornare all’origine da cui ci siamo separati? Si preferisce cadere nel “de-siderio” attraverso pratiche di avvicinamento, slittamento, oscillazioni,   ripetizioni, prolungamenti, blocchi, lievi spostamenti, variazioni di ritmo.

Una crepa, nostalgia dell’oro
Concetto: Lucia Guarino, Emma Tramontana, coreografia: Lucia Guarino, assistente alla regia: Emma Tramontana, interpreti: Elisa D’Amico, Lucia Guarino, luci: Fiorenza Dado, produzione: Compagnia Simona Bertozzi / NEXUS con il sostegno alle residenze di: Kinkaleri, Il Vivaio del Malcantone, Foligno InContemporanea, La Società dello Spettacolo, l’Asilo.


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