Cantine Russo a “Sicilia in bolle” con il suo Metodo Classico VSQ dell’Etna MonPit
di Vitalba Rizzuto 27 giugno 2017
Il prossimo 6 luglio Cantine Russo srl, l’azienda vitivinicola di Castiglione di Sicilia gestita da Vincenzo Russo e dai suoi figli Gina e Francesco, partecipera’ a Sicilia in bolle, il festival delle bollicine siciliane, organizzato dalla delegazione Ais di Agrigento, che si terra’ al Ristorante Madison di Realmonte (Ag) nei pressi della scala dei Turchi.
La cantina sara’ presente con il Metodo Classico VSQ dell’Etna MonPit Brut Blanc de Blancs, MonPit Brut Rose’ e la new entry MonPit Brut Moscato.
Uno spumante nato da una sfida fatta a Francesco Russo, enologo dell’azienda da un produttore della zona di Pachino, che gli propose di fare uno spumante con uve di moscato di un produttore di Vendicari che voleva estirpare il suo vigneto perche’ l’uva non maturava come avrebbe dovuto. Inizialmente scettico, “perche’ il moscato non ha le caratteristiche chimico fisiche organolettiche che possano durare nel tempo”, dopo aver visto il vigneto e aver appurato che le uve non maturavano bene perche’ nate su un terreno dove prima si trovava un pantano di acqua salata in seguito bonificato e riempito di terra, accetta la sfida e fa una prova.
Dopo aver fatto le basi, e’ stato effettuato il tiraggio e dopo nove mesi e mezzo, per non lasciare troppo un vitigno aromatico come il moscato sui lieviti, e’ stata fatto la sboccatura, tirando via le fecce. Il risultato “uno spumante con dei sentori molto interessanti tra cui quello di erbe officinali spontanee come la salvia, il timo, il rosmarino, mischiati con dei sentori tropicali che insieme formano un bouquet unico”.
Un buon risultato venuto fuori quasi casualmente, ma anche frutto di molto lavoro e ricerca…
Anche gli altri due spumanti sono stati realizzati in seguito a una decisione presa quasi senza pensarci. Nel 2010, dopo aver trasferito l’azienda nell’attuale sede di Solicchiata e dopo aver fatto delle prove nella vecchia sede, in una situazione di impossibilita’ di fattibilita’ a causa della mancanza di attrezzature adeguate e’ stata realizzata la prima base.
Prima e’ stato prodotto il Metodo Classico VSQ dell’Etna MonPit Brut Rose’, da uve di Nerello Mascalese, e, dopo un anno, senza ancora aver visto i risultati, il MonPit Brut Blanc de Blancs, da uve di Carricante e Catarratto.
I lieviti utilizzati per la realizzazione dei tre spumanti provengono da un’azienda francese consigliata da un enologo consulente di aziende della Franciacorta che aveva avuto modo di assaggiare la prima base fatta, a cui aveva fatto delle analisi e che aveva molto apprezzato.
Il nome “MonPit" e’ strettamente legato al territorio dell’Etna. Pit e’ un termine che indica una depressione che si forma sul fianco del vulcano, in seguito a un collasso del manto con una fuoriuscita improvvisa di materiale piroclastico, provocato dai gas molto caldi che stanno sotto. E durante la vendemmia delle uve che sarebbero servite per la prima base dello spumante, si verifico’ un parossismo con ricaduta di materiale vulcanico sottile nel vigneto. Era l’inizio della formazione di un nuovo Pitcrater, il più giovane cresciuto più velocemente al mondo. Da qui la scelta del nome, Il mio Pit, francesizzata in MonPit …