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G7 di Taormina. Soddisfatto il primo ministro italiano Gentiloni : "Successo più grande e’ l’impegno contro il terrorismo"

di Giacomo Glaviano 27 maggio 2017

Nella conferenza stampa finale, il premier Paolo Gentiloni ha definito il G7 di Taormina una "discussione vera", che mette a fuoco "le posizioni anche quando sono diverse, individuando convergenze quando e’ possibile, o rendendo più chiare le differenze quando ci sono. Un ringraziamento anche a Matteo Renzi "che ha avuto l’idea di fare qui il vertice del G7 e ha funzionato alla grande".



Dopo l’accordo sul terrorismo e le loro divergenze riguardo al clima, alla questione migranti e al commercio internazionale e’ stato sottoscritto dai sette leader un documento finale piu’ snello delle precedenti edizioni del vertice racchiuso in sei pagine e trentanove paragrafi. Quindi raggiunta un’intesa comune sul nodo della lotta al protezionismo, e’ stallo invece sul rispetto degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici: agli Stati Uniti e’ stato concesso piu’ tempo per prendere una decisione. Assente nel secondo giorno la premier britannica Theresa May, ripartita ieri pomeriggio per seguire da vicino le indagini sulla strage avvenuta lunedì a Manchester.

Per il premier italiano "l’impegno contro il terrorismo e’ il successo più grande, con la dichiarazione di Taormina firmata ieri, importante per il momento in cui avviene". Estremamente correlata e’ la questione della diffusione di contenuti a sfondo terroristico sul web, con gli internet provider che devono fare "quanto necessario per rimuovere immediatamente i contenuti".

Sul tema del rispetto dell’accordo sui cambiamenti climatici solo sei dei Sette Grandi hanno confermato i propri impegni riguardo all’accordo di Parigi: "Gli Usa sono ancora in fase di revisione della loro politica. Mi auguro che questa fase si concluda presto e bene - ha spiegato Gentiloni -. Presto perche’ sarebbe grave se la loro attuazione rimanesse per molto tempo in sospeso e bene perche’ e’ importante avere sull’accordo il contributo degli Stati Uniti". Il premier ha confermato che le differenze di vedute con Trump sono "emerse molto chiaramente", affermando pero’ che gli altri Paesi non arretreranno "di un centimetro". Trump, in un tweet pubblicato meno di un’ora prima dell’inizio delle conferenze finali, ha spiegato che al riguardo prendera’ una decisione "settimana prossima".
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito "difficile, o piuttosto molto insoddisfacente" la discussione sul clima e specificato che "non ci sono segnali finora se gli Stati Uniti rimarranno o meno nell’accordo di Parigi". Dopo a rivolto a Trump un messaggio non troppo velato "Penso che l’accordo di Parigi sia cosi’ importante che non possiamo fare alcun compromesso".

La discussione sul commercio invece "ha visto passi in avanti significativi, sgomberando il campo da un’idea per la quale chi ha molto sottolineato la necessità di tutelare categorie e forze più colpite dalla globalizzazione sia necessariamente a favore di una radicale chiusura protezionistica". Il premier ha precisato che si tratta di un accordo "non risolutivo". Angela Merkel in proposito aveva aggiunto: "Insieme manterremo i nostri mercati aperti rifiutando il protezionismo, ma anche le pratiche commerciali scorrette".

Sui migranti confermato il diritto sovrano degli Stati sui propri confini. In proposito Gentiloni ha spiegato che il vertice ha portato anche ad "un’intesa molto larga sulle grandi questioni geopolitiche sia sulle crisi specifiche, in Libia, Siria e Corea del Nord e un’intesa sui temi migratori". Dopo ha spiegato: "Non mi aspettavo soluzioni dal G7. "Bisogna lavorare molto per il medio termine in Africa e tra le cause c’e’ un cambiamento climatico, e in breve serve unire politiche di sicurezza e accoglienza".

Un pensiero particolare all’incontro di stamattina tra i capi di Stato e di governo del G7 e i leader dei Paesi africani: "Un focus a cui l’Italia teneva particolarmente e a cui è stata dedicata buona parte della sessione di questa mattina è stato l’Africa. La sfida dell’Africa ha trovato un interesse di tutti i leader, a partire dal presidente Trump".

Tra i punti oggetto di discussione anche la questione della parità di genere, per cui il premier spiega che è stata adottata "una road map, che sarà ripresa e rilanciata qui per la prima volta dal G7 per i diritti delle donne", spiegando che a raccogliere il testimone sarà poi la prossima presidenza del G7, quella canadese.

Al vertice con i Paesi africani dell’hotel San Domenico dedicato al tema delle grandi migrazioni erano presenti i leader di Tunisia, Niger, Nigeria, Kenya ed Etiopia, alcune organizzazioni internazionali, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale. Ad apertura dei lavori il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha detto: "Già Taormina e la Sicilia dicono quanto e’ importante per noi il rapporto con l’Africa, ci troviamo nel cuore del Mediterraneo e oggi la discussione si concentra sull’esigenza di partnership a tutto campo tra G7, organismi internazionali e Paesi africani".

Il premier ha aggiunto che "oltre all’innovazione della produttività", all’Africa servono "infrastrutture di qualita’ e investimenti per lo sviluppo del capitale umano", per poi ricordare che il prossimo G20, in programma il 7 e 8 luglio in Germania, "avra’ una linea di continuita’ con l’incontro di oggi, dedicando attenzione particolare all’Africa e all’attrazione degli investimenti". Il primo ministro italiano ha sottolineato come l’agenda del G7 debba dialogare "con quella per lo sviluppo per l’Africa, l’agenda 2063, che e’ un caposaldo strategico per lo sviluppo del Continente".


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