Attivate in Italia misure di sicurezza dopo l’attentato di Berlino
di Giacomo Glaviano 22 dicembre 2016
Il ministro dell’interno Marco Minniti ha rafforzato i controlli nelle piazze, mercatini e in tutte le aree di maggior aggregazione, barriere in strada per impedire l’accesso a qualsiasi tipo di mezzo.
Anche se sono esclusi legami tra l’attentato di Berlino e il nostro paese, il camion che ha fatto la strage è uscito dall’Italia il 16 dicembre,cioè tre giorni prima, al Viminale è stata fatta un’analisi più generale della situazione e sulle misure da attuare, con particolare attenzione al rischio di gesti emulativi.
"In attesa degli esiti investigativi sulla dinamica e non potendosi escludere anche il compimento di atti emulativi - si legge nel documento - si prega di voler intensificare le misure di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi sensibili, segnatamente di quelli istituzionali, religiosi e diplomatico consolari. Misure che vanno ad integrarsi a quelle già predisposte con la circolare del 5 dicembre scorso e che prevedono la possibilità di posizionare dissuasori, jersey e transenne - ha spiegato il prefetto di Milano Alessandro Marangoni - che non possono essere superati da camion di grosse dimensioni ma, anche, di vietare lo svolgimento delle manifestazioni qualora non sia possibile garantire la maggior sicurezza possibile".
L’Italia è nel mirino per essere l’epicentro della cristianità.Infatti su internet sono continui i riferimenti alla ’presa di Roma’.
A portare la minaccia possono essere foreign fighters di ritorno dai teatri di guerra (sono 112 quelli che hanno avuto in qualche modo a che fare con l’Italia, solo 20 di passaporto italiano), ma anche terroristi ’homegrown’, lupi solitari radicalizzatisi sul web, piccole cellule che si auto-attivano.
Non si escludono peraltro pianificazioni più complesse, come quelle avvenute in Francia e Belgio. Una minaccia multiforme, dunque, e difficile da prevenire: gli apparati hanno pertanto rafforzato la vigilanza sulle aree a rischio. Il web innanzitutto, ma anche i luoghi di aggregazione.