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FIJET News 2016
Olimpiadi di cucina di Erfurt, in Germania. Un sogno che diventa realtˆö per Antonio Ingrao, studente dell’Alberghiero Amato Vetrano di Sciacca di Giacomo Glaviano 04 novembre 2016
Dopo la partecipazione ai Campionati della Cucina Italiana a Montichiari lo scorso mese di marzo e la medaglia d’oro vinta presentando il dessert sintonia di cioccolato, Antonio Ingrao, allievo del quarto anno dell’Istituto Calogero Amato Vetrano colleziona un altro successo: come componente della Nazionale Italiana Cuochi (team junior) ha sfidato i campioni uscenti della Svezia e tutti gli altri team nazionali che hanno preso parte alle Olimpiadi di cucina dal 22 al 25 ottobre a Erfurt, in Germania.
L’Italia ? scesa in campo il 22 e il 24 ottobre. Il 22 allestimento del tavolo del freddo per il team senior e preparazione del buffet freddo e caldo edibile per 12 persone per il team junior; il 24, sempre in contemporanea, preparazione del menu composto da starter, main course e dessert per 110 persone (senior) e 60 persone (junior).
Questo il commento del Prof. Paolo Ciaccio, responsabile funzione strumentale: esperienze lavorative utili alla sua formazione, gli insegnanti di lingue straniere, che l’hanno aiutato ad affinare le sue capacitˆ linguistiche e a conseguire due certificazioni di lingua inglese (A2 e B1) e cos“ via.
La sinergia tra queste componenti ha permesso ad Antonio di sviluppare anche quella forza di carattere che ? essenziale quanto le doti culinarie per arrivare a certi livelli.
L’esperienza vissuta in queste Olimpiadi a Erfurt ? stata bellissima e particolare. C’erano tante persone di etnie diverse ed ? stato bello confrontarsi non solo dal punto di vista culinario ma anche da quello culturale. Ci ha consentito ad Antonio di relazionarsi con ragazzi di altre nazioni, soprattutto australiani.
La squadra si ? posizionata al terzo posto con la Nazionale Junior, mentre quella senior, al secondo posto. Ma, indipendentemente dal risultato, ? stata un’esperienza indimenticabile. E questo ci spinge a continuare nel nostro lavoro con la certezza che il caso di Antonio non ? isolato, ma si inserisce in una serie di storie di ex alunni che dimostrano come la scuola e la famiglia, se collaborano, possono contribuire in maniera determinante a migliorare la societˆ, plasmando giovani in grado di dare lustro al nostro territorio.
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