Brasile: addio al turismo ecologico, rurale e fluviale
di Salvatore Dimino 23 gennaio 2016
Mentre a Parigi si discute e si approva il documento Cop.21 nel distretto di Bento Rodrigues, città di Mariana e in tutti i borghi del Rio Doce e Gualaxo, dello Stato di Minas Gerais. si verifica la più grande catastrofe ambientale del secolo.
Il mese di novembre e dicembre 2015 saranno ricordati, pure, per l’incontro mondiale sull’ambiente e per la rottura della diga artificiale “Fundào” dello Stato Minas Gerais – Brasile, che ha devastato centinaia di chilometri di natura, fauna, fiumi, uccidendo diverse persone, pesci ed animali.
L’accordo Cop.21 prevede di ridurre la cosiddetta Co2, contenendo l’aumento delle temperature globali del pianeta al disotto dei 2°C ed incentivando le energie alternative e rinnovabili, indicando tempi brevi ed interventi a salvaguardia dell’ambiente, al fine di evitare catastrofi ambientali, come scioglimento di ghiacciai, inondazioni, tali da porre sotto acqua alcune città, l’estinzione di alcune specie animali, forti immigrazioni dai luoghi colpiti da catastrofi ecc.
Nel documento Parigi Cop.21 è emerso, altresì, che i finanziamenti e gli interventi se affidati a privati rischiano di essere vanificati, occorrono invece controlli molto severi e sforzi coordinati dal pubblico, altrimenti si continuerà ad immettere Co2 nell’atmosfera aumentando l’inquinamenti vari, dove il petrolio ed il carbone continueranno a farla da padroni.
Le Associazioni ambientaliste sottolineano che, tale accordo pur avendo la leadership dell’America di Obama ed il sostegno di Papa Francesco, sarà difficile raggiungere il risultato finale, in quanto ancora non si intravedono degli sforzi, anche finanziari, da parte di tutti i Paesi del mondo, per realizzare gli interventi programmati; ad esempio cambiare il sistema dei trasporti utilizzando energie alternative e rinnovabili evitando che il petrolio ed il carbone continuino a fare i killers dell’ambiente.
E’ opportuno ricordare che, nei territori, dove c’è stata una la politica ecologica e di rispetto dell’ambiente, la qualità della vita è migliorata ed il turismo ecologico ha avuto una costante crescita.
Spesso l’azione dei privati, col lucro subito ed a qualunque costo, è stata devastante ed ha creato catastrofi ambientali come quella verificatesi nello Stato di Minas Gerais in Brasile, dove la società Sanmarco con le due compartecipate, “la Vale” e la “BHP Billiton”, società anglo-australiana; colossi mondiali, che con le loro attività estrattive per ottenere il ferro e l’acciaio, hanno creato un’infinità di rifiuti tossici depositati in diversi bacini che rompendo la diga di protezione “ Fundào “, hanno invaso la città di Mariana ed il distretto di Bento Rodrigues. La massa di fango ha devastato tutto ciò che ha incontrato lungo il percorso, per diversi centinaia di chilometri, fino all’oceano Atlantico. Anche il fiume Rio Doce e Gualaxo, con la sua fauna, risultano totalmente inquinati con la conseguenza che milioni di pesci sono morti ed i Borghi lungo il fiume distrutti, compromettendo la vita dei cittadini sopravvissuti e tutta l’attività agricola, della pesca e del turismo.
Oltre alle decine di morti e dispersi si è venuta a creare una situazione che, giorno dopo giorno, mostra la vastità dei danni irreparabili e purtroppo i responsabili stanno cercando in tutti i modi di non pagare i danni a tal punto che è intervenuta la magistratura e tutt’ora sono in corso accertamenti.
Il triste risultato è quello di città distrutte, come quella di Mariana, del distretto di Bento Rodrigues, il fiume Rio Doce e Gualaxo, con i suoi Borghi, drammaticamente inquinati. Anche una parte dell’Oceano Atlantico rischia di essere invasa dal fango tossico, infatti, la massa fangosa è già arrivata nelle coste dell’Oceano Atlantico dello Stato di Espirito Santo, minacciando l’ecosistema, c’è il rischio che tale fango inquinante possa estendersi fino a Bahia.
Insomma, un altro crimine ambientale è stato commesso a causa della ingordigia delle persone e del guadagno facile senza rispetto per l’ambiente,
Ormai è tempo di elevare un grande grido di allarme mondiale per i crimini ambientali, rompendo i silenzi, spesso interessati, e, prendendo coscienza dei danni irreversibili derivanti dalle tragedie ambientali, compresi gli Enti preposti ed i mezzi d’ informazione che devono accendere sempre di più i riflettori su tali catastrofi.
Sulla tragedia c’è stato l’intervenuto del governo brasiliano e della presidente del Brasile, Dilma Ruosseff, avviando azioni di responsabilità nei confronti delle società responsabili e finanziando le emergenze per le bonifiche dell’ambiente devastato, aiutando i familiari dei dispersi e defunti.
Anche l’ONU ha preso posizione criticando l’operato della società Sanmarco, delle società partecipate “Vale” e “BHP e Billiton” e del Governo Brasiliano, per tutto ciò che è accaduto e che stà accadendo nello Stato Minas Gerais, definendo la tragedia una nuova Fukushina-Brasileira, auspicando una bonifica dell’inquinamento causato ed una soluzione urgente dei tanti problemi sociali ed ambientali venutesi a creare.