Italia turistica ferma al palo. Elaborati i dati ufficiali Istat ed Eurostat
di Toti Piscopo 18 febbraio 2015
La pagella degli ultimi 10 anni dell’Italia turistica, molto dotata ma incapace di ottenere i risultati che potrebbe raggiungere e non in grado reggere il passo con le concorrenti lascia l’amaro in bocca.
La ricerca "L’Italia turistica ferma al palo - i tassi di crescita del turismo regione per regione 2003-2013" condotta dalla società di consulenza turistica Jfc attraverso l’elaborazione di dati ufficiali Istat ed Eurostat non fa sconti.
L’Italia nel decennio ha visto incrementare i flussi solo dell’8,6% mentre la Francia segna un +52,4%, la Grecia +40,7%, la Croazia +45,3% e la Spagna +11,8%. Ma anche altre nazioni, non bagnate dal mar Mediterraneo, hanno indicatori positivi: la Germania segna un +17,5%, la Gran Bretagna +16,2% e l’Austria +14%.
“Mentre il resto d’Europa cresce a ritmi anche sostenuti - spiega Massimo Feruzzi, responsabile della ricerca - l’Italia resta al palo. La differenza è ancora più rilevante se si considera che, mentre in questo periodo in Italia l’offerta ricettiva sono aumentati del +12%, in Francia hanno subito una riduzione del -10,5%”.
Un altro fattore di rilevo, sempre a livello nazionale, è la riduzione dei clienti italiani, che in dieci anni diminuiscono del 6,7%, mentre crescono gli stranieri del 24,4% e ora valgono il 49% del totale rispetto al 40,5% del 2003.
“Nel decennio 2003/2013 - aggiunge Feruzzi - solo cinque regioni hanno visto un’effettiva crescita dei flussi, e tra queste c’è la Calabria (che ha un tasso di Growth Tourism Rate del +12,2%), Piemonte (+12%), Trentino Alto Adige (+11,1%), Lazio (+2,5%) e Veneto (+0,8%). Tutte le altre regioni hanno dati in negativo, ed è il Molise la regione che segna i risultati peggiori (nel decennio è andata in decremento del 37,3%) seguita da Umbria (-29,1%), Sicilia (-29%), Campania (-28,9%), Valle d’Aosta (-14,5%) e Liguria (-13,7%). Per quanto riguarda i mercati esteri, le migliori performance di crescita sono state effettuate da Sardegna e Puglia; i risultati peggiori da Molise, Basilicata e Marche’’.
Guardando i posti letto, la Sicilia ha avuto il maggior incremento di offerta ricettiva nel decennio: +39,2%, passando da circa 146 mila posti letto ad oltre 204mila. Nel 2013 la regione con maggior capacità ricettiva è il Veneto con 712.655 posti letto (era al primo posto anche nel 2003 con circa 642mila posti letto), seguita dalla Toscana (532.774) ed Emilia Romagna (452.750).
Per le presenze è il Piemonte la regione che ha ottenuto le migliori performance nel decennio, passando da circa 8 milioni 940mila a oltre 12 milioni 690mila (+41,9%).