 Media emergenti e nuovi modelli di giornalismo. Il giornalista si deve adattare ai nuovi media o i nuovi media devono adattarsi al giornalismo tradizionale?
Da molti anni la carta stampata sta perdendo terreno rispetto al web e ai supporti multimediali, ma il vero cambiamento è in atto adesso con la nascita dell’AI e degli Avatar gestiti dall’AI.
Massimo Boaron - 12 marzo 2024
In passato un giornalista scriveva e qualche volta appariva nelle interviste TV. Poi con la diffusione di Internet i giornali hanno cominciato a perdere terreno e anche la TV destava meno interesse, perché la gente si è abituata sempre più a leggere le informazioni sul web e a vedere su internet le notizie del giorno.
Oggi lo scenario cambia nuovamente: l’intelligenza artificiale con poche informazioni essenziali in input scrive articoli anche corposi e riesce a guidare gli avatar che gestiscono i notiziari.
Il mondo è cambiato totalmente? No, l’AI non va a spasso a raccogliere le notizie. Ma consente di creare un ponte fra chi trova le notizie e chi le legge o le sente raccontare. Quindi è inutile perdere tempo a scrivere gli articoli. Basta dare le informazioni essenziali a un sistema AI che le rende molto più corpose e adatte al largo pubblico, anche se per ora con uno stile un po’ piatto. Poi basta poco per vivacizzarle con poche correzioni qua e là.
In pratica, se si devono produrre articoli a un tanto al chilo, l’AI consente di risparmiare l’80-90% del tempo per generare i contenuti e per farli arrivare a chi li legge o li vede. Ma la velocità con cui si evolve queste tecnologie ci dà la certezza che a breve anche o contenuti di buon livello potranno essere pubblicati dai sistemi di Intelligenza Artificiale o presentati su Web-TV dagli avatar.
Un trend non privo di rischi, ma inarrestabile, quindi è sciocco reggersi a paladini della carta stampata, che in realtà ormai interessa solo a chi è rimasto legato a una cultura ottocentesca. È necessario imparare a gestire l’innovazione, sia per evitare di esserne travolti, sia per aprire la strada a nuove opportunità.
Il problema maggiore è forse per i destinatari dell’informazione, perché con i nuovi media è sempre più difficile distinguere il vero dal falso.
Sappiamo bene come politicanti e giornalisti al loro servizio sappiano distorcere l’informazione o inventarla di sana pianta, grazie all’ignoranza e alla dabbenaggine dei destinatari, che spesso hanno anche venduto il cervello a un partito: basta leggere i giornali o guardare la TV. Ma adesso si possono anche creare foto di fatti mai avvenuti e fra non molto cadrà anche l’ultima barriera, sarà possibile creare ottimi video totalmente falsi: già si possono sostituire le facce, ma fra non molto sarà possibile creare dal nulla interi video molto realistici.
Quanto ai benefici possiamo invece sottolineare il rapido sviluppo di nuovi media e la facilità con cui si può diffondere l’informazione e gestire la comunicazione anche a livello internazionale, grazie a Internet e alle sue tecnologie.
Già da molto tempo si possono organizzare trasmissioni e tavole rotonde in cui tutti i partecipanti, incluso il conduttore, sono a casa, ma vengono visualizzati in tempo reale dentro lo schermo, come fa la RAI, o ancor meglio in uno studio virtuale, come fanno alcune web-tv.
Ad esempio possiamo citare ReteNeTVision, che ha creato questa tecnologia molti anni fa e la utilizza con successo in tutte le sue trasmissioni, come ad esempio Giustizia in Rete in cui due avvocatesse romane, sedute a casa loro, appaiono nello studio virtuale di Milano. Ancor più sorprendente è vederle gestire una intervista o tenere una lezione di bon-ton sedute in uffici virtuali ben difficilmente distinguibili dalla realtà come si vede nella foto in testa all’articolo e nei video-clip allegati.
ReteNeTVision ha anche creato un nuovo tipo di media, che per ora è unico al mondo: lo streaming video live con traduzione in tempo reale. Questo significa poter fare conferenze e seminari in cui il relatore parla una lingua diversa dal pubblico senza dover dipendere dai tradizionali traduttori simultanei, che rallentano la comunicazione e rendono l’evento più costoso e complesso. Il Politecnico di Milano con notevole spirito di innovazione ha già adottato questa tecnologia per i suoi Master internazionali: quando interviene un relatore che parla italiano viene la traduzione automatica in inglese.
Ma questa tecnologia va anche oltre: utilizzata in modo bidirezionale consente di collegare due sale riunione remote in cui si parlano due lingue diverse, come si vede in questa immagine.
In allegato si possono vedere video-clip reali creati con queste nuove tecnologie video. Ovviamente la sintesi è presentata da un avatar!
Programmi ed eventi TV in studi virtuali
Lezione di bon-ton
Parola di avvocato
LiveTransate avatar simulation
Leggi questo articolo in versione inglese |
|  LiveTranslateLa nuova tecnologia italiana che rende obsoleta la traduzione simultaneaPer organizzare conferenze, presentazioni, meeting, lezioni in cui non tutti i presenti capiscono la lingua del relatore. Disponibile anche in versione bidirezionale per supportare meeting con video, audio e traduzione in tempo reale fra persone in paesi diversi che non parlano la stessa lingua. Vedi descrizione ed esempi
 Rete Netvisionla nuova tecnologia TVTavole rotonde e dibattiti con partecipanti remoti in uno studio virtuale. Vedi i nostri programmi, crea i tuoi programmi. Sono visibili in tutto il mondo su Web o Smart-TV, possono avere la traduzione in tempo reale in decine di lingue.
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