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"Il 2022 deve essere l'anno in cui mettiamo fine alla pandemia da Covid-19". Lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha invitato le persone per le feste di fine anno alla cautela e a riflettere bene:"Un evento annullato è meglio di una vita di meno".

Sarà veramente così? L'Italia tornerà ai livelli pre-Covid nel turismo? Il 2022 sembra essere l'anno chiave dell'Italia per ritornare ai livelli pre-pandemia e tutti ne sono convinti. Il comparto turistico in questo periodo ha vissuto la peggiore delle crisi. "Ma grazie al progredire della campagna vaccinale sembra, finalmente, intravedersi una luce in fondo al tunnel". O almeno questa è la previsione dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Intanto gli italiani hanno disfatto le valigie che avevano preparato per queste feste. Tra Natale, Capodanno ed Epifania sono state già cancellate 5 milioni di partenze, rispetto ai 25 milioni programmate, e 5,3 milioni sono state modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo destinazioni più vicine. A causa della la variante Omicron che ha colpito il personale di volo (contagio o contatti con positivi), nel fine settimana di Natale si sono avuti in tutto il mondo circa 7.900 voli cancellati, migliaia di aerei in ritardo, aeroporti nel caos dagli Stati Uniti alla Cina.


In questa situazione è evidente che il Governo Draghi deve sostenere la filiera turistica, adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull'accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite: è quanto si legge in una nota di Confcommercio che fotografa la situazione del turismo sulla base di un'indagine realizzata in collaborazione con SWG e su dati Istat e Bankitalia.

''La crisi Covid - sottolinea il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - sta impattando sempre di più sull'intera filiera turistica con migliaia di imprese che rischiano la chiusura. soprattutto alberghi, tour operator e agenzie di viaggio. Le risorse messe in campo finora dal Governo non sono sufficienti: sono necessari e urgenti più sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali. Non è pensabile un'economia italiana senza il traino fondamentale del turismo''.

Nei giorni scorsi un personaggio di primo piano dell'industria dei viaggi ha manifestato ottimismo sul futuro del trasporto aereo. Tim Clark, CEO di Emirates, intervenendo all'Annual General Meeting Iata, ha azzardato: ''In poco più di 12 mesi si tornerà alla normalità''.

Altra previsione ottimistica è stata fatta su Repubblica prima dell'estate anche da Aldo Werdin, amministratore delegato e general manager dell'Hotel Excelsior di Rapallo: "La ripresa inizia a esserci e inizia pure a farsi sentire, ma sarà molto lenta: dovremo avere moltissima pazienza e soprattutto non dovremo mai abbassare la guardia rispetto alle misure che ci sono state imposte per il contrasto all'emergenza sanitaria".

La voglia di Italia è sempre più in crescita: nel 2021 il Belpaese resta la destinazione più gettonata e lo sarà anche nel 2022, sostiene l'Enit-Agenzia nazionale del turismo italiana. che punta sul turismo del lusso. Le magnificenze del Paese sono state promosse alla Iltm di Cannes con gli operatori del settore e le Regioni. Coinvolti da Enit oltre 1700 buyers internazionali, 92 operatori, 28 tour operatori privati e gli Enti locali italiani per un'esposizione di 520 metri quadrati. Lo stand Italia (il più grande stand tra gli enti del turismo presenti) ha fatto da cabina di regia per networking di alto profilo che orientano l'offerta del turismo del lusso. Iltm è l'unico evento globale dedicato all'industria dei viaggi di lusso e offre ai buyer di viaggi una collezione senza pari di esperienze turistiche internazionali.

Il turismo di fascia alta tende anche a sostenere il resto dell'industria turistica italiana, contribuendo a promuovere il patrimonio regionale e culturale del Paese. "L'Italia è una destinazione che non ha perso nulla del suo fascino ed è in grado di rispondere alle esigenze del turismo luxury." ha commentato il presidente Enit, Giorgio Palmucci "Il 45 per cento dei viaggiatori di fascia alta (principalmente europei e russi) è venuto in Italia almeno una volta negli ultimi cinque anni e il 13 per cento è venuto almeno quattro volte negli ultimi cinque anni. L'Italia è la prima destinazione per i viaggiatori di fascia alta, che vengono principalmente per arte, cultura, cibo e bevande stando alle indagini elaborate da Altagamma con la collaborazione di Enit, Bain & Company, Boston Consulting Group e Global Blue".

Giacomo Glaviano

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